Monti Pallidi: alla scoperta della leggenda delle Dolomiti

Non tutti sanno che le Dolomiti vengono chiamate anche Monti Pallidi per via del loro caratteristico colore bianco molto chiaro.

Il colore della roccia denominata Dolomia deriva dalla sua stessa composizione chimica, costituita principalmente dal minerale dolomite, che dà origine al particolare fenomeno dell’enrosadira, per cui la maggior parte delle cime delle Dolomiti assumono un colore rossastro, che passa gradatamente al viola, soprattutto all’alba e al tramonto.

Ma questa forse non è l’unica ragione, una leggenda narra che fu una romantica storia a conferire il candido pallore a queste maestose montagne.

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La storia della principessa della Luna e del suo sposo

Tanti secoli fa in queste terre viveva un principe, ancora scapolo che aveva un unico desiderio: andare sulla Luna. Ancora non esistevano i razzi, gli astronauti e poco si sapeva sulla gravità, ma la fortuna fu dalla sua parte. Una notte passeggiando tra i boschi incontrò due vecchi saggi che rimasero molto colpiti dall’ardore del fanciullo ed esaudirono il suo desiderio.

Così il giovane arrivò sulla Luna e rimase colpito dalla straordinaria bellezza della sua principessa. Anche lei si innamorò del principe e decisero che avrebbero coltivato il loro amore, restando insieme per tutta la vita.

Sulla Luna tutto era bianco, candido e lucente. Anche fin troppo, tanto che il principe che non vedeva più altri colori, se non il bianco, col tempo rischiò di rimanere cieco. Così la sua amata gli propose di ritornare insieme sulla Terra, per tentare di recuperare la vista perduta.

I monti sulla Terra, ricoperti di boschi, lontano da quel mondo fatto di luce, apparivano al contrario molto neri e cupi, tanto che causarono alla principessa della Luna una malinconia talmente profonda da farla ammalare gravemente e la costrinsero a tornare sulla Luna.

Gli sposini erano disperati, cosa fare per rimanere insieme nonostante non potessero stare né sulla Luna né sulla Terra?

Il principe tornò a vagare nel bosco per meditare e cercare una soluzione, anche se non riusciva a trovarla. All’improvviso un giorno incontrò uno strano gnomo con una corona in testa, era il re dei Selvani, in cerca di un luogo dove poter far vivere felice la sua popolazione. Il re gnomo vide il viso disperato del principe e ascoltò la triste storia dei due amanti. Colpito dal forte amore dei due decise di aiutarli in cambio di ottenere il permesso di poter vivere con il suo popolo tra quei boschi, il principe accettò.

In una notte gli gnomi si misero all’opera, salirono sulla cima delle nere montagne e iniziarono a tessere la luce della Luna. Un manto di fili lucenti avvolse le montagne, rendendole bianche come il ghiaccio, così che la principessa Luna poté tornare sulla Terra per vivere per sempre insieme al suo principe.

Da allora i monti delle Dolomiti furono chiamati “Monti Pallidi” e il loro mito è rimasto vivo fino ad oggi, raccontato dai cantastorie, ed è giunto fino a noi. La loro estrema bellezza ha portato al loro riconoscimento da parte dell’UNESCO come parte del Patrimonio Naturale dell’Umanità.

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I “Monti Pallidi” della Val di Non

I “Monti Pallidi” della Val di Non sono le Dolomiti del Brenta, l’unico gruppo dolomitico ad ergersi ad ovest del fiume Adige. Possono essere definite come un’isola di dolomia delimitata a est dalla Val di Non, a ovest dalle valli Giudicarie e a nord dalla Val di Sole.

Le Dolomiti di Brenta si connotano per i suggestivi torrioni di roccia e per l’imponenza degli scenari naturali. Molte sono le cime note e nel Gruppo si trovano anche numerosi laghi alpini, il più esteso dei quali è il lago di Molveno e quello più noto è sicuramente il Lago di Tovel, celebre un tempo per la curiosa colorazione rossa delle sue acque. Per questi e molti altri motivo le Dolomiti del Brenta sono da tempo meta di alpinisti ed escursionisti che provengono da tutto il mondo, grazie alla straordinaria varietà di ascensioni, percorsi attrezzati e sentieri che le caratterizzano, oltre alle decine di rifugi e bivacchi in quota da dove si può godere di splendidi panorami.

L’eccezionale importanza naturalistica, paesaggistica e geologica di questo sistema dolomitico è tutelata dal Parco Naturale Adamello Brenta. L’ambiente del Parco è caratterizzato da una grande varietà di piante tipiche dell’arco alpino e da una fauna molto variegata. Notevole è anche la varietà di rocce, tanto che nel 2008 l’Adamello Brenta è diventato geoparco.

È possibile accedere al gruppo del Brenta dalla Valle di Non in auto: attraverso la Val di Tovel o da Cles raggiungendo il rifugio Peller (cima e rifugio più settentrionali della catena). 40 km circa dall’Hotel Paradiso.